Una recensione di Monica Buffagni.
Ritorno alle origini, siano esse i volti di luoghi amati dell’infanzia, il latte fluido dei ricordi misto al viso materno, siano le esperienze della migrazione, che sempre richiamano il luogo di partenza: questo il tema portante delle liriche (raccolte nel 2015 in “Ciao, mamma, un saluto da Bolzano) di Gentiana Minga, poetessa albanese trapiantata nella ruvida Bolzano, attraverso viaggi e peripezie, letterarie, linguistiche, emotive, concrete e mentali. Una sorta di “ricerca del tempo perduto” proustiana, con i colori e i sapori del profondo nord europeo. Per saperne di più