La signora monologa

Autore: BRHAN T.F.

Anno: 1999

Genere: Narrativa

Casa Editrice: Morgana edizioni

Collana: Piccola enciclopedia della chimera

Prezzo: Euro. 10,33

Numero pagine: 256

ISBN: 88-85698-71-9

 

(…)

Nomi italiani come ‘Anna’ o ‘Nadia’ o ‘La signora Amaraschi’, nomi africani come ‘Yohannes’ (osserva la grafia e, se ti piace la correttezza, aspira la h e pronuncia stretta la e) o ‘Ainealem Haddis’, nomi misti di russo e africano come ‘Fiodor Ainealem’, e in posizione non certo marginale nomi impossibili come ‘La signora Monologa’ o ‘Il signor Monopatico’ suonano nel racconto di Brhan, che pur ignora la geografia politica e non fa cenno di diversitr di sorta. Dove immaginare, allora, i portatori di questi nomi? Vivono forse su un pianeta quasi indistinguibile della Terra, solo un po’ piu caotico? Decisamente no, mi pare: accogliendo la finzione come realtr, direi che quei personaggi si muovono proprio sulla superficie terrestre, anzi nei luoghi dove ci muoviamo abitualmente noi, cioc tu, io e da tempo anche Brhan. Di piu: se una divinitr volesse accettare il ruolo di arbitro, sarei pronto a sostenere che, uscendo di casa un giorno qualsiasi, incontreresti un’Anna e un Yohannes, (se, un’Anna e un Yohannes, anche se non sfugge il paradosso) una Nadia e un Fiodor, ancora piu certame un professor Ainealem, e perfino, occorrerebbe molta fortuna, un signor Monopatico; forse nell’edificio stesso in cui abiti vive una signora Amaraschi, per tacere la possibilitr ? che ti auguro di cuore lontanissima da te ? che tu stia gir ospitando nella tua stessa dimora la signora Monologa (non ho scritto ‘una signora Monologa’ e non potrei risolvermi a scriverlo); infine, non c immensamente probabile che proprio tu, o io, in persona, abbiamo qualche volta meritato o meritiamo tutt’ora uno di quei nomi? Il loro suono babelico non c segno di irrealtr o di caos o di diversitr, ma del fatto che, sebbene incontrare o addirittura essere un’Anna o un Yohannes e cose via sia quasi inevitabile, riconoscerli come tali c quasi impossibile, perché le nostre capacitr di discernere sono ridotte alla rozzezza dell’incantesimo dell’assuefazione.

Ma nel suo racconto c proprio un discernere effettivo del tutto inconsueto che Brhan ci ha reso disponibile. Facendolo tuo potrai constatare, con la forza del tuo vivere, che se Yohannes e Anna finalmente si parlano dopo avere incrociato quotidianamente i loro cammini e i loro sorrisi per settimane e mesi, ecco che le nostre strade e piazze, con il loro traffico e le loro botteghe, si rivelano immerse da sempre e per sempre in una dimensione strettamente divina, apertissima a noi esseri strettamente umani; che una breve gita in uno dei tanti paesi delle nostre colline pun agire intensa e oscuramente prodigiosa come un episodio tra i piu elusivi del viaggio di Ulisse […]

-Dalla Prefazione di Marino Rosso.-