Recensione N. 30: Dopo tutto ognuno è solo di Amor Dekhis.

Sotto l’ombra delle donne.

Recensione di Karim Metref.

ognuno è solo«Dopo tutto ognuno è solo» è l’ultimo romanzo dell’autore italo-algerino Amor Dekhis. Il primo, intitolato “I lupi della notte”, pubblicato, per L’ancora del Mediterraneo, nel 2008, era un romanzo poliziesco di anticipazione ambientato nella Firenze multietnica del 2015. Il protagonista del romanzo noir è l’agente Salah (detto Salé) nato in Algeria e rifugiato in Italia per sfuggire alla violenza dei gruppi islamisti armati (GIA) durante la feroce «guerra sporca» che insanguinava il suo paese d’origine negli anni 90′.

Salé è agente di una speciale unità multiculturale formata da poliziotti con retroterra culturali diversi e capeggiata dall’ispettore Armando. Una unità specializzata nelle inchieste sui casi che coinvolgono persone e gruppi di origini non italiane.

Ne “I lupi della notte”, l’agente Salé gira i quartieri “arabi” della metropoli toscana in circa di un assassino probabilmente di origine magrebina ma finisce per imbattersi nei fantasmi che hanno tormentato il suo passato, quando ancora viveva nell’insignificante borgata di Bou Z’nada, nel profondo entroterra algerino.

Dopo tutto ognuno è solo”, il secondo romanzo di Amor Dekhis è di nuovo un poliziesco. Anche questo ha come protagonista l’agente Salé e l’ambientazione è sempre Firenze, ma del presente invece che del futuro.

L’autore si iscrive così nella tradizione degli autori di “noir” che rimangono spesso fedeli ai luoghi e ai personaggi, affidando così alla complessità della trama e all’arte del suspense tutto il fascino del racconto e non alla descrizione di ambienti e protagonisti ogni volta diversi.

Il caso che si presenta all’unità dell’ispettore Armando è molto simile a quello del romanzo precedente: persone di origine magrebina (algerini in questo caso) che si fanno uccidere in giro per l’Italia. Questa volta è la modalità di uccisione ad attirare di più l’attenzione: collo spezzato con un forte colpo, forse una mossa di karate, e l’indice della mano destra fratturato. Sicuramente un messaggio. Ma un messaggio per dire cosa e a chi? Questo deve scoprire l’agente Salé.

Ma Salé, l’uomo, ha altre gatte da pelare. Di ritorno dall’Algeria dove era in missione per lavoro, il nostro agente si trova la casa vuota e un biglietto di congedo dalla donna che ha amato per 20 anni e che continua ad amare perdutamente. La sua vita è completamente sconvolta da questo evento che nulla lasciava presagire. Trascura spesso il suo lavoro e gira intorno come un animale in gabbia. Tra alcool, sedute di psicoterapia e ricerca di avventure sessuali con donne di passaggio, trova poco tempo e energia da dedicare al caso che ha da risolvere. E’ solo grazie a vari incontri casuali che riesce ad avvicinarsi sempre di più alla soluzione del problema. Le donne sono l’unica ossessione del povero agente ferito al cuore. Infatti il racconto sembra più spesso la storia della disillusione amorosa di un esule solitario (da cui il titolo del romanzo) che un poliziesco. Le donne sono ovunque. Donna è il fantasma che abita i tormenti del povero Salé; donna è la terapista che in vano cerca di aiutarlo a trovare il bandolo della matassa di quei tormenti; donna è la cameriera del ristorante in cui mangia spesso e con la quale sembra profilarsi la possibilità di una relazione seria; donne sono le donne di passaggio nel suo letto; donne anche le prostitute che va a trovare di notte sulle strade di periferia, in cerca di una Elena che esiste solo nella sua mente; donna è la giornalista turca che porta la notizia di un omicidio simile a quelli italiani commesso a Istanbul… Tutte donne, tutte belle, tutte attraenti, ma è una in particolare ad occupare progressivamente la scena. Si chiama Nur (Luce) ed è anche lei algerina di origine. Donna emancipata e attiva. Oltre ad essere bella e attraente come tutte le altre è anche molto intelligente. Potrebbe anche prendere il posto del fantasma se non fosse la custode di un terribile mistero. Mistero che riporterà di nuovo Salé agli strazianti ricordi della sporca guerra algerina e ai suoi intrighi mai risolti.

Amor Dekhis, Dopo tutto ognuno è solo. Edizioni Barbera, 2013.