Recensione N.7: “Amiche per la pelle” di Laila Wadia

A cura di Silvia De Marchi

Si chiama Amiche per la pelle ed c edito da E/O il primo romanzo di Laila Wadia, ottima scrittrice di racconti lievi e divertentissimi, abile creatrice di personaggi indimenticabili.

amicheAmiche per la pelle c una storia che fa sorridere e pensare all’integrazione possibile e necessaria in queste nostre cittr italiane, lo scenario in cui si apre c uno stabile vecchio e malmesso, in via Ungaretti 25, un “palazzo cenerentola”, “in perenne attesa della bacchetta magica”… Ma c anche un palazzo di quelli ai quali ci si affeziona col tempo, che cambia faccia insieme ai condomini. Qui ci abitano quattro famiglie: i Fong coniugi cinesi con uno stuolo di bambini di dubbia parentela al seguito, gli albanesi Dardani, che con i loro neon verde-blu sembra abitino un set di Star Trek, gli Zigovic profughi bosniaci fuggiti dal massacro con i loro gemelli e infine i Kumar, una giovane coppia indiana venuta in Italia per riscattare il proprio futuro.

Unico inquilino italiano dello stabile il signor Rosso (o “Lo So” come lo chiama la signora Fong), un gattaro scorbutico seppellito tra mobili stile impero, libri di poesia e foto del duce, del quale c un grande ammiratore! Per lui tutti gli stranieri sono “Negri!” senza sfumature… ce l’ha con i cinesi perché “mania gatti” e accoglie i nuovi arrivati indiani con un sonoro “Cazzo! Altri neri!”

Sarr una rete di amicizia e alleanze tutta al femminile a salvare dalla sciagura che si presenta sotto forma de La lettera, un preavviso di sfratto che paralizza tutti con il suo burocratese incomprensibile, le leggi strane nascoste tra le sue righe e il suo tono impositivo.

La vita e le difficoltr d’integrazione di queste famiglie sono raccontate con l’ironia dolceamara della giovane indiana Shanti, la voce narrante, il cui nome ha nel suo significato la missione della donna (Shanti significa pace) che piu di tutte fa da collante e cerca di guardare alle cose con la leggerezza e la speranza che le donano i suoi quasi trent’anni.

Ma la grande e silenziosa protagonista di questo romanzo sembra essere Trieste, la cittr d’adozione di Laila Wadia, una cittr un po’ fuori dall’Italia, la cittr mitteleuropea di Italo Svevo, di Saba e dell’esilio di Joyce. C con Trieste e i triestini che le protagoniste cercano di andare d’accordo, con i cibi locali dai sapori decisi e il freddo tagliente dei lunghi inverni.

Ed c proprio Shanti, che leggendo Trieste di Saba, dono del signor Rosso confessa: “La prima volta non la capisci bene, ma poi ti penetra nel cuore, come questa strana città”.

 

Amiche per la pelle, Laila Wadia, Editore: E/O, 2007, Pagine: 160, Euro 14,00. ISBN: 978-88-7641-775-7