Recensione: “La mia quintessenza” di Alina Monica Turlea

Una recensione di Monica Buffagni

Con sottile levità e incerto, candido tratto, si apre la raccolta poetica “La mia quintessenza” (Aletti editore, collana Gli emersi, aprile 2019), di Alina Monica Turlea, autrice delicata e sfumata, “la perla del mio guscio” (da Sfera), come ella stessa si presenta nei suoi versi, un insieme di brevi liriche tra la ricerca interiore e la canzone d’amore.

Tra atmosfere soffici ed ovattate, permeate di una luce bianco argento che schiarisce i dubbi interiori e scherma il mondo esterno come un velo lucente di pungente chiarore, l’autrice alterna versi – sempre molto brevi, quasi ansiti improvvisi di espressività improvvisa – sulla ricerca intima e privata di un equilibrio, di un afferrare il senso profondo delle cose e di sé stessa con altri, più intensi, in cui esplora il rapporto con l’amore, inteso come altro da sé e relazione con l’altro, nei suoi molteplici aspetti.

Si potrebbe affermare che Turlea scrive per affermare non solo la sua identità –“Sono una donna rapita dalla sua stagione/scrivo” da Me),ma anche e soprattutto le componenti del suo essere, con una intensità carnale mista ad una sensibilità romantica, miscelate, non senza alcune ingenuità, nei suoi temi portanti, che si ripetono quieti lungo tutti i versi della raccolta. Forte è la potenza e la manifestazione della natura, spesso simbolica, oscillante tra il volare del vento, il sibilare della tempesta, la levità aerea dei fiori, il ciclico ritorno della primavera, simile ad un orizzonte lontano; allo stesso modo, la poesia dell’autrice si fa dipinto e pittura manifesta con i colori polverosi, il blu in particolare, che esprime la personalità della stessa e ricorre frequentemente, l’utilizzo altrettanto frequente del termine “dipingere” e certi tratti descrittivi che fanno di queste liriche un gradevole cesto di sapori differenti.

Si distacca dal filo rosso della raccolta, la poesia “I migranti”, una sorta di grido, di richiamo alla solitudine del diverso, in cui appare particolarmente riuscito il verso “Vogliono seppellire i punti interrogativi”, in un accenno alla complessità, alle contraddizioni della condizione di chi diviene viaggiatore esule suo malgrado. Si può affermare che questa raccolta sia un inizio, semplice, a tratti incompleto, a volte in affanno per quanto riguarda il lessico poetico, di percorso di scrittura, verso una più piena consapevolezza e padronanza.

© Monica Buffagni. Tutti i diritti riservati.

 


Titolo: La mia Quintessenza. Autore: Alina Monica Turlea. Casa Editrice: Aletti Editore. 2019 Pp: 68, Prezzo: € 12,00 ISBN 978-88-591-5896-7