Recensione N.28: “Salam, maman” di Hamid Ziarati

A cura di Karim METREF

Comincia tutto come un sogno. Ogni capitolo inizia con un sogno. Ma il tutto finisce in un incubo: l’incubo dell’Iran dopo la rivoluzione khomeinista.

salammamanSalam maman è il percorso di crescita del piccolo Alì, il terzo e penultimo della famiglia del signor Parviz tassista a Teheran. Bisognerebbe dire la famiglia della signora Parvaneh, massaia e sarta all’occasione, perché è indubbiamente lei il capo incontestabile e incontestato a casa. La famiglia è quasi perfetta: Parviz, Parvaneh e i figli Puyan, Parì, Alì e Parvin, due maschi e due femmine, due gemelli e due no. L’unico elemento di disturbo in questa famigliola in cui tutti i nomi iniziano con la P è Alì. O almeno così lo vive lui.

Alì è piccolo ma molto sveglio e curioso di tutto. Curioso fino a mettere in difficoltà i genitori, che non riescono a stare dietro alla sua sete di sapere. Il percorso di crescita di Alì alla scoperta del mondo circostante ci fa testimoni di un periodo storico che marca non solo il paese dove si svolge la storia ma avrà ripercussioni sul pianeta intero.

 

Si comincia negli anni settanta quando, dopo essere stato rimesso sul trono dagli americani, l’ultimo Scià di Persia. Mohammad Reza Pahlavi, tenta di usare parte degli enormi introiti del petrolio per sviluppare il paese, costruendo scuole, ospedali, università… I genitori sono quasi analfabeti, ma ai bambini si traccia un percorso diverso. L’insegnamento viene assicurato a tutti… o almeno così la pensa la famiglia del signor Parviz, umile tassista ma che riesce almeno ad assicurare alla sua famigliola un tenore di vita più che decente.

Insieme ad Alì e grazie alle sue numerose domande sparate a raffiche al punto che i genitori o i fratelli più grandi sono costretti a tappargli la bocca per farlo smettere, scopriamo poco a poco il mondo della famiglia e del quartiere, le feste, le tradizioni, partiamo in viaggio per Isfahan passando per le città sante e i mausolei della Persia tradizionale.

Poi poco a poco cominciamo a guardare un po’ più in là della soglia di casa o del quartiere. Alzando gli occhi ci si presenta un paese pieno di potenziali ma tormentato da profondi conflitti. La modernizzazione va a passo molto lento e, invece di diminuire, le ingiustizie sociali aumentano, aggravate dalla violenza del regime e dalla profonda corruzione del suo apparato di stato.

Ma tutto questo Alì lo scopre da solo o grazie al fratello più grande e ai suoi amici adolescenti. I genitori, loro, sono impegnati a lavorare duro per far campare la famigliola e assicurare il futuro dei figli. Si svegliano di colpo soltanto quando devono andare a cercare di liberare il figlio maggiore, Puyan, arrestato dal Savak, i terribili servizi segreti dello Scià, e che lo riportano a casa dopo tre mesi in uno stato deplorevole.

La famigliola cresce e la strada verso l’obbiettivo, laurea e posti di prestigio per tutti i figli, fissato dal comandante di bordo, la signora Parvaneh, si fa giorno dopo giorno più ardua. Parì, la figlia maggiore, è la prima a sbattersi contro il muro dell’ingiustizia sociale e della corruzione dell’Iran di quella fine degli anni settanta. Le sue risposte al concorso di accesso all’università sono tutte giuste ma non la accettano passano prima i figli, fratelli, cugini e figli degli amici dei privilegiati della monarchia. Bisogna essere raccomandati per entrare all’università. Loro non hanno nessuno.

Attraverso gli occhi del piccolo Alì, ormai adolescente, assistiamo allo svolgersi di uno scenario classico della storia dell’umanità: Dittatura, ingiustizia, violenza, controviolenza, rivoluzione, caos, nuova dittatura. Ed ecco che siamo negli anni 80’ sotto il regime dei Pasdaran dell’Ayatullah Khomeini, in piena guerra contro l’Iraq. Una bel racconto, dolce e rinfrescante come una limonata ghiacciata bevuta d’estate, magari in qualche giardino di Teheran o di Isfahan ma, nello stesso tempo, vera e propria lezione di storia contemporanea.

Io sono convinto che se la storia fosse insegnata a scuola con libri del genere, ci capiremo tutti un po’ di più a quello che succede intorno a noi.

 

Salam, Maman. Hamid Ziarati. Einaudi, 2006, Pp.260, Euro 14,00, ISBN 8806178407